
Piccole storie e grandi messaggi: l'albo illustrato "Rosso" e il coraggio di affrontare il bullismo
A cura di Alessandra Scatolini
Nel nostro appuntamento di oggi con “Piccole storie e grandi messaggi”, il format di Barchette di Carta dedicato alla letteratura per l’infanzia, incontriamo Jan De Kinder, autore di “Rosso”, un albo illustrato che parla di bullismo attraverso gli occhi di un osservatore esterno.
“Rosso” non è solo un libro sul bullismo, ma una riflessione profonda su come una singola persona possa fare la differenza in una situazione di ingiustizia. Attraverso illustrazioni potenti e una narrazione essenziale, l’autore ci porta nel mondo di Tommy, un bambino vittima di bullismo, e ci mostra quanto sia importante non rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza altrui.
Nato da un’esperienza personale dell’autore, questo libro si rivela uno strumento prezioso per educatori, insegnanti e genitori che vogliono affrontare il tema del bullismo con i più piccoli. Nell’intervista che segue, scopriremo le radici di questa storia, il messaggio che l’autore vuole trasmettere e alcuni suggerimenti pratici per utilizzare il libro come punto di partenza per discussioni significative con i bambini.
L'intervista a Jan De Kinder
Cosa ti ha ispirato a scrivere Rosso? Ci sono esperienze personali che hanno influenzato la sua creazione?
Da bambino, ero spesso vittima di bullismo perché arrossivo facilmente. È proprio da questa esperienza che è nata l’idea di creare un albo illustrato su questo tema.
Inizialmente, volevo scrivere una storia dedicata a chi subisce il bullismo, perché sapevo bene cosa significasse. Dopo diverse revisioni e un confronto con il mio editore, ho deciso di cambiare prospettiva e raccontare la storia attraverso gli occhi di un osservatore esterno.
È stato in quel momento che tutto ha preso forma.
Ho cercato di trasmettere le mie emozioni anche attraverso le illustrazioni: il protagonista rimane in silenzio per gran parte della storia, proprio come accadeva a me. E poiché arrossivo spesso, il rosso è diventato un simbolo potente, dando il titolo al libro e diventando un elemento chiave della narrazione.

Il tuo libro mostra quanto il bullismo possa isolare chi lo subisce e come, per superarlo, sia necessaria una società “coraggiosa”. Nel racconto, questa società è rappresentata da una bambina che aiuta Tommy a non sentirsi più solo. Quale consiglio daresti ai bambini e ai ragazzi che assistono a episodi di bullismo?
Per quanto possa sembrare difficile, parlatene con qualcuno di cui vi fidate!
Non lasciate mai sola la vittima. Un bullo non ha potere senza chi lo sostiene. Se assistete ad un atto di bullismo, ricordate che non siete spettatori passivi: potete fare la differenza. Il bullo trae forza dall’indifferenza di chi gli sta attorno, ma voi avete l’opportunità di spezzare questo meccanismo.
Se vedete accadere qualcosa o se siete voi stessi a subirlo, non tenetelo dentro. Parlatene, chiedete aiuto, cercate una soluzione. Non rimanete intrappolati nel problema.
Quale messaggio vuoi trasmettere ai bambini attraverso Rosso?
Voglio mostrare come il bullismo si sviluppa e quanto sia importante l’intervento di una sola persona per fermarlo. Tutti noi, anche come semplici osservatori, abbiamo il potere di cambiare le cose.
Quali attività o discussioni suggeriresti agli educatori e agli insegnanti per accompagnare la lettura del libro?
È fondamentale creare un ambiente positivo e sicuro in classe, dove ogni bambino si senta libero di esprimersi. Un’attività artistica o creativa può aiutare a elaborare la storia e, in generale, la vicenda in modo più profondo.
Personalmente, a volte fotocopio alcune pagine del libro e propongo un’attività in cui i bambini scrivono nelle nuvolette cosa i personaggi stanno pensando, provando o dicendo nelle situazioni di bullismo raccontate.
Il libro può essere un ottimo punto di partenza per discutere dell’importanza di prendere posizione di fronte a un’ingiustizia.
Secondo te, quanto c’è ancora da fare nelle scuole e nella società per combattere il bullismo?
Tantissimo! È essenziale costruire un ambiente scolastico in cui i bambini si sentano a proprio agio nel vivere, studiare e giocare. Gli insegnanti devono avere strumenti concreti per affrontare il bullismo e un piano d’azione chiaro da seguire.
Il bullismo va affrontato quando e dove si manifesta: all’interno del gruppo, perché non riguarda solo chi lo subisce e chi lo esercita, ma tutti coloro che ne sono testimoni.
Solo così si può davvero fare la differenza.