Viaggio in Occidente di Wú Chéng'ēn
Sun Wukong è un essere divino nato da una pietra che, dopo aver acquisito poteri soprannaturali attraverso pratiche taoiste e aver sfidato l’autorità celeste, viene imprigionato dal Buddha sotto una montagna.
Liberato per assistere il monaco Tang Sanzang nel suo pellegrinaggio in India, insieme ai suoi compagni, affronta numerose sfide, demoni e ostacoli, utilizzando forza e astuzia.
Sun Wukong è un ribelle e la sua impulsività distruttiva si scontra spesso con la disciplina e il controllo tipici sia del confucianesimo sia del buddhismo, regalando al lettore una metafora del viaggio come percorso verso l’illuminazione, anticipando un pensiero che renderà celebre Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell’avere nuovi occhi”.
Il tema del viaggio – specialmente quello interiore -, però, è solo uno dei molteplici punti che il romanzo tocca.
Infatti, Sun Wukong nasconde in bella vista un’importante testimonianza del sistema sociale e della corruzione del potere, di cui tramanda la consapevolezza al lettore tramite la sfida all’ordine celeste perpetrata dal Re Scimmiotto e dal suo sentimento di evasione, pur non dimenticando di porre l’accento sulla necessità di ordine e armonia.
Scegliendo “Viaggio in Occidente” di Wú Chéng’ēn ti troverai catapultato in un mondo affascinante, dove i personaggi ti accompagneranno in un viaggio straordinario oltre ogni barriera culturale e geografica, nel quale scoprirai nuove prospettive e, magari, troverai la chiave per le tue sfide, guidato dall’esperienza di un altro contesto e di un altro tempo.
“Tripitaka fece un passo avanti, congiunse le palme delle mani e disse: – Maestà, a quante cose dev’essere grato l’uomo nato nel mondo? – A quattro cose – disse il Principe. E sarebbero? – E’ grato – disse il Principe – al Cielo e alla Terra di fargli da tetto e da pavimento; al sole e alla luna di dargli la luce; al re di prestargli l’acqua e la terra; a suo padre e a sua madre di allevarlo.”
Articolo di Martina La Malfa.